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E mi sorridi

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Fu in me

piccola carne

sangue che non corse

ma si perse.

Poi silenzio.

 

Oggi avresti quarant’anni, non fossi
andata in un altrove che non so, forse
altri mondi sovrapposti - o strade
come tunnel scavati nella terra
che sfociano in un mare aperto al vento -
e poi  a confonderti col tutto, sola
compagna al bisbiglio tacito
dei morti. Dove incontrarti, sapere
che resurrezione vuol dire altro
che un semplice risveglio della carne -
inutile se tutto è già vissuto -
ma stare sempre vivi nella luce
di chi ci volle e amò fin dall’inizio?
Così ti spero accanto, Linda, viva
come a chi vede in uno specchio scuro
non  è dato ancora. E mi sorridi.

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 Arcangelo Galante - 11/04/2018 13:06:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Come si suole dire, Cristina, meglio tardi che mai: l’importante, è accorgersi!
Buon proseguimento letterario, amica lontana. :-)

 cristina bizzarri - 11/04/2018 13:02:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Grazie in ritardo cari Franca, Arcangelo, Elisabetta. Di cuore.

 Elisabetta Sancino - 03/03/2018 18:21:00 [ leggi altri commenti di Elisabetta Sancino » ]

Cara Cristina, stavo leggendo i tuoi testi e mi sono soffermata su questo, che mi ha colpito per la sua struggente bellezza. Il dolore di una mamma che ha perduto il suo bambino, non importa se già nato o ancora dentro di lei, è qualcosa difficile da spiegare a chi non l’ha provato. I tuoi versi mi toccano nel profondo, li posso comprendere. Un abbraccio

 Arcangelo Galante - 17/02/2018 16:53:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Non vi sono parole, sufficienti a colmare il dolore di una perdita, soprattutto, quando questa, riguarda una vittima innocente, “piccola carne, sangue che non corse, ma si perse”.
Mille domande nascono sul perché di certi accadimenti, e miriadi sono le risposte che si cerca di dare, forse anche solo per confortare chi ha vissuto il dolore, in prima persona.
Certo, la Fede, dà una speranza, per chi crede, sulla “certezza” che vi sia un qualcosa, oltre la morte, così come il pensare che i nostri cari ci stiano sempre affianco, sorridendoci.
Che altro aggiungere, come commento ad una lirica dolce e commovente, se non un segno di vicinanza all’autrice, unito ad un abbraccio affettuoso.
Un caro saluto, Cristina!

 Franca Colozzo - 16/02/2018 22:44:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

A posteriori, tardi - ma meglio tardi che mai - leggo questi versi con una stretta al cuore e sento la tua invocazione materna come un fiume dirompente, una richiesta a quel Dio di cui noi immaginiamo l’esistenza. Spero veramente che questa tua preghiera trovi un orecchio in grado di ascoltarla affinché, in un eventuale risveglio futuro nella luce, tu possa abbracciare stretta la tua creatura.
Dal mio cuore materno s’innalza una preghiera, un forte e commosso abbraccio.

 cristina - 23/01/2018 13:11:00 [ leggi altri commenti di cristina » ]

Vi sono grata per quello che avete sentito e scritto. In particolare a Quattrostraccisullapelle: davvero sapiente e umano quello che hai scritto, mi tocca profondamente. Come tutti gli altri commenti, ma tu sei penetrato nel mistero forse con più "potenza". Grazie ancora a tutti voi.

 Quattrostraccisullapelle - 22/01/2018 20:47:00 [ leggi altri commenti di Quattrostraccisullapelle » ]

Facciamo finta che il testo sia una montagna, facciamo finta che ogni verso è una balsa verso l’ascesa, facciamo finta che vi sia quindi una vetta (accettiamo per un attimo la sospensione del dramma personale, che invoca delicatezza e pudore, già da chi mi ha preceduto onorati): bè, allora la vetta sta tutta in questo passaggio: "sapere/che resurrezione vuol dire altro/che un semplice risveglio della carne", poiché qui sta tutto il peso del Mistero del nostro vivere e morire, certi tuttavia, con quella certezza che solo il cuore può sapere, che nulla dell’uomo può andare perduto, finanche nel concepimento vi è già destino di eternità (Carlo Carretto vi scrisse un bellissimo libro, su questo tema dei non nati). Per questo doniamo un mone a chi "respira" ancora insieme a noi, al riparo dai nostri occhi, che ne rimarrebbero accecati se solo ne scorgessero i riflessi luminosi di Bellezza. Mi piace qui richiamare il bellissimo aforisma di Amina di ieri: "Crescendo dirimpetto/si genera l’accanto". Non è forse questo il destino di ogni nostro "tu", cioè di viverci sempre nell’incanto di quell’accanto? Così l’Invisibile è anche trasfigurazione della sovrabbondanza del visibile...

 Amina Narimi - 22/01/2018 20:24:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Vi abbraccio il cuore
con lacrime serene e tutta la forza del sorriso del mio Luca

 Annamaria Pambianchi - 22/01/2018 19:37:00 [ leggi altri commenti di Annamaria Pambianchi » ]

Metti assieme un canto/rimpianto dolente e un sipario opaco che impedisce la vista, la conoscenza, la vicinanza. Ma il sipario, che sa l’impotenza, non fa cessare il tuo/nostro dialogo con i morti.
A volte i morti ci sono più vicini dei vivi. E questo testo lo sa dire in modo intimo e profondo.....

 Loredana Savelli - 22/01/2018 19:06:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Eleganza e sincerità d’espressione in questa poesia sembrano sgorgare naturalmente, come quando la verità è pronta e conclusa.

Ciao Cristina

 Klara Rubino - 22/01/2018 16:57:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Di questa poesia amo l’eleganza e la compostezza nel rivelare un dolore così intenso e personale, ma è un dolore accompagnato dalla speranza, dalla vicinanza di un sorriso, da un angelo.
E’ una poesia umile e come l’umiltà è commovente e rasserenante.

 Cristina Bizzarri - 22/01/2018 14:03:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Grazie miei amici carissimi.

 Jacob l. - 22/01/2018 12:55:00 [ leggi altri commenti di Jacob l. » ]

E’ un testo commovente e, al tempo colmo di speranza, attesa. Sì io credo che lo spirito ( se non l’anima ), questa energia enorme e complessa, energia sino ad ora inesplorata, che è in noi, resti dopo di noi e, al di sopra delle nostre attuali povere percezioni e conoscenze, sia in comunicazione accanto a noi, con noi. Linda è, così, in comunicazione con te. E ti sorride.
J.

 Laura Turra - 22/01/2018 12:11:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Un testo molto personale e bellissimo, che spinge a una profonda commozione. Quella domanda, a mio avviso cuore della poesia, è quanto di più vero si possa avere dentro: dove? Dove è possibile reincontrarci vivi di quella luce? E’ segno di un desiderio di significato che non si spegne. Come sempre, cara Cristina, non mi lasci indifferente. Ti abbraccio.

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